L’Associazione ITACA (Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, Associazione federale delle Regioni e delle Province autonome) ha emanato, ormai da un paio d’anni, un protocollo che individua un Sistema di accreditamento e certificazione della sostenibilità ambientale delle costruzioni (http://www.itaca.org/valutazione_sostenibilita.asp). Attraverso accordi con ACCREDIA è così nato un sistema che dovrebbe permettere ad Enti terzi indipendenti di certificare la sostenibilità delle costruzioni fin dalla loro progettazione.
Il sistema si configura attraverso i protocolli di valutazione (sono stati pubblicati 4 protocolli: residenziale, uffici, edifici industriali ed edifici commerciali) caratterizzati da una metodologia e da requisiti tecnico-scientifici comuni.
Per la valutazione degli edifici secondo il protocollo ITACA è stato anche sviluppato un software di calcolo disponibile gratuitamente sul web (http://www.proitaca.org/) che permette – mediante il sistema a punteggi pesati – di valutare l’opera progettata dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
Alcune amministrazioni pubbliche italiane utilizzano il protocollo ITACA per valutare la qualità ambientale e la sostenibilità delle opere progettate.
Accanto ai 4 protocolli nazionali sono nati alcuni protocolli Regionali (attualmente 11) che consentono una contestualizzazione alle peculiarità territoriali delle Regioni, pur mantenendo la medesima struttura, sistema di punteggio e di pesatura; un aspetto particolarmente importante per l’Italia, caratterizzata da profili climatici e da prassi costruttive diverse.
I criteri di valutazione sono organizzati in aree tematiche: Qualità del sito, Consumo delle risorse, Carichi ambientali, Qualità ambientale indoor, Qualità del servizio. In base alla specifica prestazione, per ogni criterio e sotto-criterio l’edificio riceve un punteggio che può variare da -1 a +5, dove 0 rappresenta la performance minima accettabile, determinata in riferimento alle norme tecniche italiane e alla legislazione vigente oppure alla prassi costruttiva standard.
ITACA prevede che l’Organismo di Progettazione effettui un’autovalutazione sul progetto mediante il protocollo, che viene successivamente analizzata e validata dall’Organismo di Certificazione.
In questo ambito è nato uno Schema di Legge Regionale per l’Edilizia Sostenibile (scaricabile dal sito ITACA dove sono disponibili anche i riferimenti a tutta la normativa Regionale sulla sostenibilità energetica ed ambientale.
Legati all’edilizia sostenibile secondo il protocollo ITACA, sono nate forme di finanziamento agevolato (ad es. AEDIFICA Bioedilizia di Intesa SanPaolo) per le imprese di costruzioni che intendono privilegiare la qualità e la sostenibilità dell’edificio ed agevolazioni anche per i clienti finali/utenti dell’opera che beneficeranno dei vantaggi di un edificio costruito con criteri di sostenibilità.
Le finalità di questo sistema di certificazione della sostenibilità ambientale sono sicuramente condivisibili ed eccellenti per promuovere uno sviluppo sostenibile delle costruzioni, fin dal progetto dell’opera, che non può che far bene al Paese nell’ottica di investimenti duraturi che portano vantaggi concreti alla collettività presente e futura. Bisognerà però vedere, come al solito, quali saranno le modalità attuative del protocollo ITACA e della relativa certificazione, soprattutto da parte di chi è in grado di realizzare in modo serio i principi di sostenibilità, ovvero le Pubbliche Amministrazioni che lo stanno adottando, gli Enti di Certificazione che lo valuteranni e lo Stato che dovrà inevitabilmente promuovere l’edilizia sostenibile attraverso incentivi ed investimenti opportuni.
L’esperienza della verifica del progetto ai fini della sua validazione secondo il D.Lgs 163/2006 e il DPR 207/2010 finora ha fatto emergere progetti di opere pubbliche di scarsa qualità che le P.A. cercano in tutti i modi di validare e portare in appalto con tempistiche inadeguate (lunghi periodi di latenza alternati da brusche accellerate nell’imminenza delle scadenze previste). Tali progetti spesso sono ben lontani non solo da requisiti di sostenibilità ambientale, ma anche di usabilità e manutenibilità nel tempo dell’opera.
In pratica il protocollo ITACA ha codificato attraverso un sistema di misurazione pesato le regole e le buone prassi esistenti che però spesso sono inattuate, essenzialmente per motivi economici e di scarsa competenza in materia da parte dei soggetti coinvolti. Solo la volontà ed il cambio di mentalità da parte dei soggetti sopra indicati potrà fare del protocollo ITACA un sistema veramente efficace per valutare e promuovere l’edilizia sostenibile, almeno negli ambiti (residenziale, uffici, ecc.) previsti per ora dal protocollo.
Protocollo ITACA per Edifici Residenziali: PROTOCOLLO ITACA 2011_R_070512