Che dire? Da un lato occorre osservare che non è proprio uno scudo perchè il modello organizzativo 231 salva gli amministratori di società i cui dipendenti o rappresentanti ufficiali hanno commesso dei reati fra quelli compresi nella legge, ma chi ha commesso tali reati è comunque soggetto a sanzioni penali e civili, amministratori e manager compresi. D’altro canto la valutazione dell’efficacia del modello passerebbe dai Giudici ai Certificatori, non vorrei che si passasse dalla padella nella brace viste le esperienze di altre certificazioni (di bilancio e di sistemi di gestione qualità, ambiente, …): almeno i Giudici dovrebbero essere indipendenti, mentre i Certificatori sarebbero comunque pagati dall’azienda e quindi ISO 9001 docet!
L’aspetto positivo sarebbe che la valutazione di efficacia del modello organizzativo – che, si ricorda, deve essere attuato efficacemente, non solo documentato – sarebbe preventiva, prima l’eventuale riscontro di reati e dunque l’imprenditore che paga un consulente per predisporre il modello e l’organismo di vigilanza per verificarne l’attuazione non si troverebbe brutte sorprese quando un suo dipendente o delegato commette un reato fra quelli coperti dal D.Lgs 231, ma verrebbe a sapere subito se il suo modello è idoneo dall’Ente di Certificazione.
L’altro aspetto positivo sarebbe poi quello che, se i contenuti della la proposta legge saranno confermati, il Certificatore risponderà personalmente dell’idoneità del modello certificato di fronte al Giudice. Ma allora si tornerebe allla valutazione finale del Giudice.