4.20 Tecniche statistiche
Molti ricorderanno il punto 4.20 Tecniche Statistiche della norma ISO 9001:1994 sulle tecniche statistiche: quante aziende erano terrorizzate dalla presunta necessità di adottare tecniche statistiche che potevano anche risultare estremamente impegnative, soprattutto con gli strumenti informatici in dotazione al tempo (dal 1994 al 2000 circa).
Vediamo di rileggere il requisito nell’ottica odierna, ove le tecniche statistiche sembrano aver perso di importanza nell’ambito dei requisiti di norma, ma risultano molto utili per prendere decisioni importanti, per scoprire le cause di problemi e tanto altro ancora.
Anzitutto l’utilizzo di tecniche statistiche non era obbligatorio; occorreva solo procedere all’identificazione delle tecniche statistiche necessarie.
Per quest’attività non era richiesta procedura documentata, ma soltanto l’evidenza del risultato.
Le aree nelle quali possono essere utilizzate tecniche statistiche includono:
- analisi di mercato (se queste sono inserite nel sistema);
- progettazione del prodotto;
- previsioni di affidabilità, longevità e durata;
- controllo e capacità di processo;
- piani di campionamento;
- analisi dei dati.
La progettazione degli esperimenti (DOE), il controllo statistico di processo (SPC) e le tecniche dell’analisi del caso (Case Analysis) sono alcuni dei tipi di tecniche statistiche utilizzate.
È abbastanza comune nelle imprese utilizzare tecniche statistiche ai fini di prova e controllo. In questi casi tutto il personale che impiega tali tecniche dovrebbe essere competente nella scelta della grandezza del campione ed essere consapevole delle prescrizioni quando il lotto originale viene trovato non accettabile.
Le procedure da documentare citate al 2.20.2 erano quelle relative all’impiego delle tecniche statistiche individuate in precedenza. Occorre notare che le tecniche statistiche considerate in questo paragrafo erano solo quelle che servono per valutare i prodotti e i processi (statistica inferente) e non quelle relative, per esempio, agli andamenti qualitativi (statistica descrittiva). In quest’ottica, sono ad es. applicabili tecniche statistiche all’analisi di mercato (nel senso di scelta del campione, ecc.) se questa serve per definire le specifiche di progettazione.
Questa però non era l’interpretazione di tutti gli enti di certificazione, per cui si poteva anche citare statistiche di tipo descrittivo (a posteriori) su andamenti delle non conformità (es. analisi ABC o di Pareto), delle indagini di customer satisfaction, ecc…
Salvo casi particolari non era (e non lo è tuttora) consigliabile predisporre una procedura apposita, ma piuttosto rimandare le modalità di utilizzo delle tecniche statistiche al contesto nel quale vengono utilizzate (es. procedura di controllo qualità per controlli statistici di processo).
Dunque nel Manuale Qualità o in Procedura è opportuno predisporre una tabella dove sono riportate le tecniche statistiche utilizzate con i relativi riferimenti (scopo, impiego, strumenti, ecc.).
Il corrispondente paragrafo del Manuale, per una generica azienda manifatturiera, poteva essere il seguente.
“L’azienda ha identificato alcune tecniche statistiche come idonee a tenere sotto controllo e verificare la capacità dei processi e le caratteristiche dei prodotti, in accordo con le attività di pianificazione della qualità e in funzione dei seguenti principali criteri:
– i risultati da raggiungere;
– i costi;
– le risorse operative necessarie;
– il necessario addestramento del personale;
– gli aspetti organizzativi e gestionali.
La tabella seguente riporta le tecniche statistiche identificate e le responsabilità legate al loro impiego:
Controllo – verifica – analisi |
Tecnica statistica |
Scopo dell’impiego |
Responsabile |
controlli al ricevimento | piani di campionamento | prendere decisioni su un lotto collaudando solo un campione | Controllo Qualità |
controllo in produzione | piani di campionamento | prendere decisioni su un lotto collaudando solo un campione | Controllo Qualità |
controllo in produzione | carte di controllo | monitorare la continua capacità del processo rispetto ai requisiti qualitativi definiti | Controllo Qualità |
Le modalità operative di applicazione delle tecniche statistiche utilizzate (modalità di campionamento, registrazione, ecc..) sono descritte direttamente nelle procedure che trattano delle attività di controllo e verifica; per alcune operazioni sono predisposte opportune istruzioni.
I dati ricavati dall’utilizzo di tecniche statistiche vengono direttamente utilizzati dal responsabile della Qualità per tenere sotto controllo l’andamento del Sistema Qualità, evidenziando eventualmente la necessità di intraprendere azioni correttive e/o preventive.”
D’altro canto se si ritiene non applicabile il ricorso a tecniche statistiche per tenere sotto controllo i processi occorreva giustificarlo nel Manuale. Questo può verificarsi tutte le volte che l’azienda produce un numero limitato di prodotti simili – per i quali non sono applicabili i metodi statistici – oppure realizza prodotti o servizi sensibilmente differenti da commessa a commessa (ad es. aziende installatrici di impianti, Studi di Ingegneria, Imprese di costruzioni o software house).
Sono state pubblicate numerose norme sull’applicazione delle tecniche statistiche, ma in ogni caso un buon testo di statistica è sempre meglio, e costa meno!
I famosi sette strumenti statistici per la qualità, nati oltre trent’anni fa, sono i seguenti:
1) il foglio di raccolta dati
2) l’istogramma
3) il diagramma causa – effetto
4) il diagramma di Pareto
5) l’analisi di stratificazione
6) l’analisi di correlazione
7) la carta di controllo.
Alcuni di essi trovano una brillante applicazione pratica attraverso l’uso di strumenti informatici, che rendono la raccolta e l’elaborazione delle informazioni efficace, efficiente e tempestiva rispetto agli fatti che si intende misurare.
Accanto ad essi sono stati introdotti alcuni anni fa anche i sette strumenti manageriali della qualità totale, che mantengono un approccio statistico ai problemi, ma non solo.
Tra i metodi statistici per la qualità si segnalano anche gli indici di capacità dei processi (Cp e Cpk) ed i piani di campionamento, oltre alla grande varietà di carte di controllo (vedi strumento n° 7).
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